La realtà dell’Amore è percepita come riscatto individuale e collettivo,
come cifra che rilegge e nobilita l’intera vita di ciascuno di noi.
Ne è un indizio il comune parlare sino a rischiare di essere sommerso dall’ovvietà,
dalla funzione consolatoria.
Quando gli argomenti sembrano mancare, c’è
sempre qualcuno che dice: «Ciò che conta è l’amore».
La cortina della imperante e distratta retorica si disfa se riconosciamo – non importa se
mossi da vera passione o da entusiasmo solidale o da struggente amicizia –
la nostra presunzione di saper amare.
L’imperfezione accomuna tutti,
credenti e non: solo se accettata, s’integra con l’amore di Dio, che è
affidato a ciascuno di noi, se siamo di Gesù Cristo:
«In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per trovarci al suo cospetto santi ed
immacolati nell’amore» (Ef 1,4).
Da questo punto di vista, il Colloquio 2008, che intende concludere il ciclo dedicato ai «quattro pilastri» della pace secondo l’enciclica Pacem in terris – giustizia, libertà, verità e carità –, non può non muovere dalle testimonianze di persone che anche l’informazione accredita come mosse nel loro operare dall’amore per ricostruire l’ordine del creato, quell’ordine, cioè, che della Pacem in terris è il motore della inesauribile fiducia nell’ uomo.
Il progetto d’amore iscritto in ogni nascita si invera se contemplato alla
luce dell’Eterno amore di Dio-comunione di tre persone. E avendo Una di esse
condiviso la condizione umana, l’Eterno amore ospita già oggi quanti gli
affidano i loro contingenti amori.
Ciò non significa una svalutazione degli
aneliti più profondi in fatto d’amore, raccolti dalla poesia, dall’arte,
dalla riflessione. Ovvero, un conto è l’atto di affidamento personale a Dio
per uscire dalla presunzione di saper amare, un conto è la continua ricerca
sull’amore che ha già formato un immenso tesoro culturale in ogni
latitudine. E' questa la ragione per cui il Colloquio mantiene il «doppio
binario» della fede e della cultura.
Alla fine, proprio come «ultimo atto», è proposta una riflessione sul Cristo
cosmico di Pierre Teilhard de Chardin, il quale, quando si richiamava alle
falde del suo impegno scientifico di paleo-antropologo, si riferiva a san
Paolo, da lui scoperto fin dai suoi primi passi all’inizio del Novecento.
Non tanto all’inno della Prima lettera ai Corinti – che sarà pure meditato
in quanto ispira il titolo del nostro Colloquio 2008 –, bensì al san Paolo
degli inni delle due lettere coeve scritte agli Efesini e ai Colossesi. Sono
inni che di solito vengono indicati con una densa sintesi: la creazione è
in vista di Cristo che ricapitola in se stesso tutto l’amore che proviene
dal Padre e giunge all’umanità con la diffusione dello Spirito Santo.
E se
oggi noi cristiani lo possiamo invocare come «Signore» del mondo e della
storia, dipende dal modo in cui egli ha vissuto il suo transito tra noi:
Gesù di Nazaret ha risposto alla sua vocazione di Messia e di Figlio con un
amore così diverso dai nostri da renderlo pericoloso a sè e agli altri, e
quindi da subire la crocifissione.
Questa presentazione del Colloquio non si può certo dire che nasconda nel capire l’oggi – l’oggi di ciascuno di noi – una tensione dalle molte pretese, e tuttavia inusuale: confidiamo che questo VII Colloquio sia una conferma della seguente convinzione del card. Martini: «Credo che nessuno al mondo sia esperto della carità. Solo lo Spirito Santo è il vero esperto» (1986).
Venerdì 31 ottobre:
ore 14.30 - Arrivi e sistemazione
ore 16.30 - Interventi:
GIANCARLO CASELLI (magistrato – Torino)
IGNAZIO MARINO (chirurgo – Roma)
COMUNITA' DI ROMENA (Pratovecchio (AR)
Dibattito
ore 18.45 - Primi Vespri della Solennità di Tutti i Santi
ore 19.30 - Cena
ore 21.00 - Veglia di preghiera
Sabato 1 novembre:
ore 07.30 - Lodi
ore 08.30 - Colazione
ore 09.00 - Meditazione: «Anna, perché è triste il tuo cuore?» (1 Sam 1,8)
ROSANNA VIRGILI (biblista – Fermo)
ore 09.45 - L’urgere febbrile della charitas
CARLO OSSOLA (docente al Collège de France – Parigi/Torino)
Dibattito
ore 11.30 - Celebrazione eucaristica
ore 12.30 - Pranzo
ore 15.30 - La carità come opzione fondamentale e la sua incarnazione nella vita
quotidiana
GIANNINO PIANA (teologo – Urbino/Novara)
Dibattito
ore 18.45 - Secondi Vespri della Solennità di Tutti i Santi
Domenica 2 novembre:
ore 07.30 - Lodi
ore 08.30 - Colazione
ore 09.00 - Meditazione: «La carità non avrà mai fine» (1 Cor 13,8)
SANDRO ROTILI (monaco di Camaldoli)
ore 09.30 - Alle falde del «fuoco ardente» nella ricerca di Teilhard de Chardin
CARLO MOLARI (teologo – Roma)
Dibattito conclusivo
ore 11.30 - Celebrazione eucaristica
ore 13.00 - Pranzo
Avviso liturgico: La Comunità Monastica di Camaldoli (Sacro Eremo e Monastero)
come ogni anno nel giorno della Commemorazione di tutti i Fedeli defunti
si ritrova tutta insieme nella Chiesa dell’Eremo:
ore 15.00 - Celebrazione eucaristica con visita al Cimitero
Per entrare in sintonia con la proposta del Colloquio 2008, si consigliano:
Per approfondire (in ordine alfabetico):