Il colloquio si è svolto dal pomeriggio di venerdì 15 maggio al pomeriggio di domenica 17 maggio, a Camaldoli.
L’incontro come di consueto si basa sulla volontà di
quanti vi partecipano di condividere nel vicendevole ascolto quanto
ciascuno di noi ha potuto ‘maturare’ (dal dubbio alle certezze, dalle paure
alle speranze) sia in termini personali sia come lettura dei segni dei tempi
in ordine alla stato di crisi (globale, epocale per alcuni) che sembra
coinvolgere e travolgere come non mai il quotidiano delle persone e pure gli
stessi strumenti interpretativi della realtà storica che stiamo vivendo.
Siamo dentro vicende e problematiche già note e percorse oppure l’insieme
dei dati di crisi (anche in questo caso, se ci sono, se sono percepiti
come tali e che in prima battuta riguardano non solo la finanza e
l’economia, ma la scienza, la tecnica) presenta un sovrappiù di inedito
e di imprevisto di fronte al quale ognuno di noi deve fare e rifare i conti
e nessuno è esente dallo smarrimento, dalla paura, da trovare certezze che
non hanno nulla da invidiare alla moglie di Lot.
Questo incontro che abbiamo cercato di sintetizzare con il titolo
“INQUIETI. PERCHÉ?” va preparato con la leggerezza, levità che caratterizza
pure il nostro stare assieme celebrando e rinnovando (con l’apporto che ci
auguriamo sempre più largo di nuove persone, di giovani, ecc...) l’amicizia che
per Benedetto era ed è sacramento.
Per questo invitiamo tutti ad “attivarsi“ con segnalazioni di letture,
di film, ecc... in modo di aggiornarci ancor prima di incontrarci.
In particolare, in questo incontro intendiamo domandarci:
per quali ragioni ci sentiamo oggi in difficoltà su tanti temi ecclesiali e
civili; e ci sembra che spesso, molti sbaglino la strada o le indicazioni
per un cammino di fedeltà al vangelo?
Sarà un colloquio amichevole e semplice, alla luce dell’esperienza personale
e familiare di ciascuno, anche in preparazione ai prossimi incontri
(Ognissanti 2009 e Ognissanti 2010).
In quei futuri convegni cercheremo di
leggere i cambiamenti (socioeconomici, culturali, politici ed ecclesiali)
in cui siamo chiamati a vivere; per imparare ad affrontarli in fedeltà alla
lezione che riteniamo di aver appreso nell’ amicizia pluriennale con Don
Benedetto.
Quindi l’incontro per questa volta è più organicamente collegato con i due colloqui di Novembre 2009 e di Novembre 2010 che si stanno organizzando unitariamente: il primo come punto di confronto sistematico sulla crisi evidenziata e non certo circoscritta alla crisi finanziaria e alla caduta del modello americano di vita, ed il secondo come risposta nella fede ai segni cosi colti ed individuati cercando in questo di fare nostra la metodologia che Benedetto Calati ha praticato con il suo sorprendente e sorpreso fiuto alla scuola di Gregorio Magno.
I fiumi di Babilonia e noi là seduti, noi in lacrime (Salmo 137)
(le inquietudini: dalle speranze non realizzate come un investimento andato a male,
alla carenza di prospettive per il futuro: un ambito di considerazioni
su cui pesa pure la personale stagione di vita. Che cosa ci induce a guardare avanti?)
E mi spremevo per capire quell'enigma, tortura mia negli interiori occhi (Salmo 73)
(Sono aumentate quasi in modo esponenziale le relazioni spezzate,inaridite,
siamo turbati per non saper essere di aiuto, ci scopriamo con il cuore indurito,
perchè dovremmo curarci dei fratelli e delle sorelle per cui non c'è ragionevole salvezza?)
Mio Dio, in te fiducia mi getto; delusione non mi torturi (Salmo 25)
(Inquieti sino all'imprecazione e dalla contesa, dalla lotta
la fiducia in Dio che di me gli avversari non ridano)
Molti hanno inviato per iscritto le loro riflessioni, che sono in via di pubblicazione.