Per entrare nello spirito di questo incontro rileggiamo questa pagina del cardinale Carlo M. Martini, tratta dalla Sua lettera sullo Spirito Santo, scritta quindici anni fa e certo attualissima:
«Dove si trovano nel nostro tempo autentiche esperienze dello Spirito, simili a quelle dei primi cristiani? Dove e quando esistono le condizioni perché un uomo o una donna, pur contagiati dl secolarismo, arrivino ad esclamare: “Veramente Dio è in mezzo a voi!”? In altre parole: lo Spirito santo, sempre all’opera nel mondo, come risponde oggi alle sfide dell’immanentismo, dell’indifferenza religiosa, del consumismo e vi risponde non con ragionamenti, ma con fatti convincenti di vangelo?...
…Lo Spirito c’è, anche oggi, come al tempo di Gesù e degli Apostoli: c’è , e sta operando , arriva prima di noi, lavora più di noi e meglio di noi; a noi non tocca né seminarlo né svegliarlo, ma anzitutto riconoscerlo, accoglierlo, assecondarlo, fargli strada, andargli dietro.
C’è, e non si è mai perso d’animo rispetto al nostro tempo; al contrario sorride, danza, penetra, investe, avvolge, arriva là dove mai avremmo immaginato. Di fronte alla crisi nodale della nostra epoca, che è la perdita del senso dell’invisibile e del trascendente, la crisi del senso di Dio, lo Spirito sta giocando, nell’invisibilità e nella piccolezza, la sua partita vittoriosa».
Come suggerimento per articolare le tre tornate di conversazione (sabato al mattino, sabato al pomeriggio e domenica mattina) ci pare suggestivo renderci attivi trovando un rifermento anche in GIUSEPPE di cui nel gioco detto e non detto, prevale sicuramente il non detto.
La scheda del dizionario biblico del McKenzie (Cittadella 1978 edizione italiana a cura di B.Maggioni) riporta:
“Sposo di Maria, madre di Gesù, Giuseppe appare nei vangeli dell’infanzia in Mt. e.Lc. e anche altrove ma soltanto come patronimico di Gesù (Lc 4, 22; Gv 1,46; 6,42). In Mt.1,19 viene detto « uomo giusto »; a lui fu rivelata la nascita verginale di Gesù (Mt 1, 20-25). Fu anche responsabile di di Maria e di Gesù durante la fuga in Egitto (Mt 2, 13-15, 19, 23) Mt. non fa menzione di una residenza di Giuseppe in Nazaret, prima del ritorno dall’Egitto. Lc.1,27, tuttavia pone la residenza di Maria e presumibilmente di Giuseppe, in Nazaret prima della nascita di Gesù. Secondo Lc. la necessità del viaggio da Nazaret a Betlemme deriva dalle origini betlemite della famiglia di Giuseppe (2,4). Nel resto della narrazione lucana della infanzia, Giuseppe è una figura secondaria, presente alla nascita di Gesù (2,16) , alla circoncisione (2,21) al riscatto del primogenito (2,22) alla perdita di Gesù e al suo ritrovamento nel tempio (2, 41-32). Di mestiere Giuseppe era falegname (Mt.13,55), come lo stesso Gesù (Mc 6, 3)”
Non dimenticando certo quanto scritto a febbraio: ” Tra le
indicazioni che possiamo dare, a modo di esempio, ricorderemo i libri e
la rubrica sul Regno “Cerco fatti di Vangelo” di Luigi Accattoli, e il
“Curriculum vitae”, una sorta di diario-meditazione della propria vita
che un altro nostro amico, Pier Cesare Bori, ci ha lasciato in
eredità.”
Qui di seguito i titoli proposti delle tre sessioni:
Il sogno di Giuseppe (vale a dire raccontiamoci le nostre esperienze
di presenza dello spirito che abbiamo sperimentato)
L'impegno di Giuseppe (vale a dire raccontiamoci come in base alle
diversi riconoscimenti delle illuminazioni dello spirito, ci siamo
fatti responsabili, assertori di una scelta piuttosto che di
un'altra)
L'assenza di Giuseppe (Giuseppe non c'è nei Vangeli canonici, la
tradizione però racconta che è morto centenario...)